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091 =75 --- 091.14 --- 930.272 =75 --- 091 <456.31> --- 091 <456.31> Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Vaticaanstad. Kerkelijke Staat --- Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Vaticaanstad. Kerkelijke Staat --- 930.272 =75 Paleografie--Grieks --- Paleografie--Grieks --- 091.14 Codicologie. Codices. Scriptoria --- Codicologie. Codices. Scriptoria --- 091 =75 Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Grieks --- Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Grieks --- Scribes --- Paleography, Greek. --- Paleography, Italian. --- Renaissance --- Copyists --- Vergezio, Pietro. --- Santoro, Ranuccio. --- Scribes - Italy - Rome. --- Renaissance - Italy - Rome. --- Copyists - Italy - Rome. --- Paléographie grecque
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Chacón, Pedro --- Chacón, Pedro, - 1527-1581 --- Mathematicians --- Theologians --- Rome (Italy)
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Il grande papirologo inglese Eric G. Turner, in séguito ad una sua visita all’Officina dei Papiri Ercolanesi nella Biblioteca Nazionale di Napoli nell’aprile del 1970, scrisse che in quelle sale dove sono custoditi i rotoli carbonizzati della così detta Villa dei Pisoni «si può ancóra sentire la presenza del genio di Antonio Piaggio», l’inventore della celebre macchina per lo svolgimento di quei rotoli, al quale moltissimo deve la branca della Papirologia che si occupa della loro decifrazione e del loro studio. Il libro presenta una ricostruzione analitica della figura e dell’attività di questo scolopio. Sulla sua esperienza ercolanese disponiamo di vari contributi, grazie ai quali possiamo dire di sapere abbastanza del dispositivo da lui inventato, dei suoi rapporti con il non facile ambiente napoletano, della proverbiale flemma con la quale si dedicava allo svolgimento dei fragili rotoli carbonizzati. L’Autore getta poi piena luce, sul fondamento di numerosi documenti inediti, su aspetti ancora poco noti: la sua formazione di eccellente calligrafo, i suoi lavori genovesi, tra cui spiccava certamente la miniatura, eseguita con fregi e dorature di sua invenzione, di una splendida edizione di Aristotele, purtroppo oggi perduta; la sua assunzione alla Biblioteca Vaticana, il 10 giugno 1741, come coadiutore del Soprintendente ai codici miniati e alle pitture e coadiutore del primo scrittorato latino. Dal volume apprendiamo che il Piaggio lavorò anche alla sistemazione della collezione dei papiri latini della Vaticana e che, inviato a Napoli per una consulenza sullo svolgimento dei papiri ercolanesi, rivelò la sua grande abilità nel connettere e incollare insieme frammenti di manoscritti. Degli anni napoletani, Cardinali mette in evidenza il grande fervore e l’inesauribile curiosità del Piaggio, che si occupò di mille cose: disegnatore di reperti venuti fuori dagli scavi dell’area vesuviana; ritrattista e creatore di altri mirabilia graficotecnologici, ammirati tra gli altri dall’amico Johann Joachim Winckelmann; autore di un progetto per una fabbrica di stoffe ‘calancà’, vivacemente stampate a colori; osservatore dei fenomeni del Vesuvio per conto dell’ambasciatore britannico a Napoli sir William Douglas Hamilton.
Papyrus gréco-latins --- Villa dei Papiri. --- Piaggio, Pier Antonio --- Piaggio, Antonio
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Manuscripts, Greek (Medieval and modern) --- Manuscripts, Greek --- History --- Vigili, Fabio, --- Biblioteca apostolica vaticana --- 091 =75 --- 091 <456.31> --- Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Grieks --- Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Vaticaanstad. Kerkelijke Staat --- 091 <456.31> Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Vaticaanstad. Kerkelijke Staat --- 091 =75 Handschriftenkunde. Handschriftencatalogi--Grieks --- Manuscripts, Greek (Medieval and modern) - Vatican City - Catalogs --- Manuscripts, Greek (Medieval and modern) - Vatican City - History --- Manuscripts, Greek - Vatican City - Catalogs --- Manuscripts, Greek - Vatican City - History --- Biblioteca Apostolica Vaticana --- Inventaires --- Manuscrits grecs --- Vigili, Fabio, - -1553
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Quella che si propone è una lettura ex novo dell’avventura editoriale romana degli anni 1539-1555, condotta sulla base di nuovi documenti d’archivio e di biblioteca, rinvenuti in Italia (Firenze, Roma, Milano, Parma e Venezia) e all’estero (Città del Vaticano, Londra e Parigi), e sottoposti ad una analisi, che prima ancora che storiografica, è stata filologica, paleografica e archivistica. Ne emerge il profilo di colui che fu l’ideatore e il promotore dell’intero progetto, che nacque e morì con lui: Marcello Cervini, attorno al quale riaffiorano i profili dei collaboratori scientifici e tecnici, e dei tipografi, come anche di coloro cui egli guardò come ai suoi precursori, sia a Verona che a Roma. Stilato il catalogo ragionato di tutte le edizioni cerviniane (suddivise tra realizzate, postume, mancate e patrocinate), conclude lo studio la ricostruzione dell’edizione a stampa di due opere di Teodoreto di Cirro, apparsa a Roma nel 1547 al termine di un iter particolarmente difficile e complesso. --Droz
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Rédigé en 1545, jouée l'année suivante à Bordeaux, Jules César est une pièce de jeunesse de Muret, qui n'a alors que 20 ans. Resté longtemps l’apanage des spécialistes de la littérature française qui ont vu en lui, avec plusieurs pièces de Buchanan, l’ancêtre de la tragédie classique, le Julius Cæsar de Marc Antoine Muret, qui ouvre le mince recueil des Juvenilia, publié en 1552 et en 1579, fait l’objet ici de la première étude «génétique» approfondie. Dans cette œuvre d’une impeccable érudition, Giacomo Cardinali met en résonance tant la complexité des sources historiques, à commencer par le De gestis Romanorum de Florus lu avec l’ample commentaire de Joannes Camers, que la connaissance de la théorie dramaturgique, représentée notamment à l’époque par les Prænotamenta ascensiana de Josse Bade, ainsi que de la théorie prosodique et métrique, puis la réévaluation du rôle du modèle sénéquien, et enfin, liée à la reconstitution de la bibliothèque de l’humaniste, la richesse de l’inspiration poétique. Le texte, établi d’après les deux éditions parues du vivant de l’auteur et que Giacomo Cardinali illustre par un très riche appareil de notes, est accompagné d’une traduction nouvelle due à Pierre Laurens.
Muret, Marc-Antoine, --- Caesar, Julius --- Drama --- Caesar, C. Iuluis --- Caesar, C. Julius --- Caesar, Caius Julius --- Caesar, Cajus Julius --- Caesar, G. J. --- Caesar, Gaius Iulius --- Caesar, Gaius Julius --- Cäsar, Julius --- Cèsar, G. Juli --- Cèsar, Gai Juli --- Cesar, Gayo Julio --- César, Jules --- César, Julio, --- Cesare, C. Iulio --- Cesare, C. Julio --- Cesare, Caio Giulio --- Cesare, Gaio Giulio --- Cesare, Giulio --- Cezar, Juliusz --- Gaius Julius Caesar --- I︠U︡liĭ T︠S︡ezarʹ --- Julius Caesar --- Julius Caesar, Gaius --- Juliusz Cezar --- Kʻai-sa --- Kaisa --- T︠S︡ezarʹ, I︠U︡liĭ --- צעזר, יוליוס --- קיסר, יוליוס --- יוליוס, קיסר --- Drama. --- César --- Cesare --- Caesar, Caius Iulius --- Neulatein. --- Tragödie. --- Caesar, Julius. --- Muret, Marc-Antoine. --- Caesar, Julius - Drama
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Ad onta di una fama europea senza smagliature, che ne faceva unanimemente il più vivace talento filologico della sua epoca, Gabriele Faerno da Cremona (1510-1561) sembrava aver lasciato magre tracce, e postume, del proprio lavoro critico-testuale sui testi classici latini. A partire dall'edizione delle lettere di Faerno a Piero Vettori (1553-1561), questo studio illustra i principi e la prassi dell'ars critica del filologo di Cremona, ne ricostruisce la carriera professionale, spesa nell'orbita di Marcello Cervini e nelle sale della Biblioteca Vaticana, e ne indaga gli ambiti di interesse, che vanno dalla critica del testo dei classici – da Plauto a Rutilio Namaziano – alla filologia biblica e patristica, fino a riportare in luce i complessi rapporti col mondo editoriale romano e fiorentino, che spiegano i molteplici, ma spesso vani, tentativi di stampa della propria produzione erudita. Un recupero che, al di là del caso concreto di Gabriele Faerno, porta nuova luce sulla storia della filologia e della res publica litteraria negli anni Cinquanta del XVI secolo.
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